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Nutrizione

Il grasso che fa bene

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Il grasso che fa bene

Tempo di lettura: 3 minuti

Gli acidi grassi saturi hanno una struttura chimica data da una catena lineare formata da legami semplici, priva cioè di doppi legami conferendo una maggiore stabilità chimica che si traduce con un elevato punto di fusione, rendendolo più resistente alla temperatura ed una maggiore resistenza all’ossidazione e all’irrancidimento.

 

I grassi saturi – entro certi limiti – fanno bene alla salute.

Si tratta principalmente di grassi di origine animale e questo è uno dei motivi dei pregiudizi legati ai grassi saturi ma sono presenti anche nei vegetali. Gli acidi grassi saturi hanno un ruolo chiave in una dieta sana, sembrano infatti migliorare la salute cardiovascolare, le funzioni cognitive e la memoria ed il profilo lipidico. Sono ricchi di Vitamina K2 che funge da spazzino delle arterie in sinergia con la vitamina D, migliorandone la funzionalità e aiuta la corretta metabolizzazione del calcio, di colina che migliora le funzioni cognitive anche nella malattia di Alzheimer e favorisce la produzione di serotonina che conferisce calma e serenità.

 

Che differenza c’è tra omega 9 e omega 3?

Gli acidi grassi omega 9 (acido oleico) che supportano lo stato della pelle ed il bilancio ormonale, gli acidi grassi omega 3 che sono antinfiammatori

 

Cosa dicono le Linee guida sul consumo di grassi giornaliero?

Le linee guida per la prevenzione dell’aterosclerosi del Ministero della Salute ci dicono di limitare il consumo di acidi grassi saturi, che sono il fattore dietetico critico per i livelli ematici di colesterolo-LDL. Per questo motivo gli acidi grassi saturi non dovrebbero apportare con la dieta più del 10% delle calorie totali, limitando il consumo di alimenti che ne sono ricchi: prodotti a base di latte intero, carni grasse (quali salame, selvaggina, carni con grasso), oli tropicali. In soggetti con alti livelli di colesterolo LDL, l’apporto medio con la dieta di acidi grassi saturi dovrebbe essere inferiore (< 7%; linee guida AHA, 2000).

 

Latte e farina di cocco sono ricchi di grassi saturi. Perché consumarli e in che modo?

 

Latte, olio e farina di cocco contengono grassi saturi ed in particolare acido laurico che leviga la pelle, aiuta nei problemi dermatologici come l’eczema e la psoriasi (Int J Dermatol. 2014 Jan;53(1):100-8. doi: 10.1111/ijd.12339. Epub 2013 Dec 10.
The effect of topical virgin coconut oil on SCORAD index, transepidermal water loss, and skin capacitance in mild to moderate pediatric atopic dermatitis: a randomized, double-blind, clinical trial.Evangelista MT1, Abad-Casintahan F, Lopez-Villafuerte L.);
aiutano ad innalzare il metabolismo e a bruciare adipe in eccesso (Medium Chain Triglycerides (MCTs) Nutrition April 22, 2013)
In aggiunta aiutano a migliorare i livelli di colesterolo e trigliceridi (Clin Biochem. 2004 Sep;37(9):830-5. Beneficial effects of virgin coconut oil on lipid parameters and in vitro LDL oxidation. Nevin KG1, Rajamohan T.) l’olio di cocco aiuta a combattere la sovra crescita di candida albicans nell’intestino. Utilizzare quindi l’olio di cocco per cucinare o nei frullati, la farina per i dolci ed il latte da bere.

Il tuorlo d’uovo: è vero che fa bene e va mangiato solo crudo per avere benefici?

Il tuorlo contiene colesterolo ma anche lecitine che ne impediscono l’eccessivo assorbimento. È ricco di vitamina k2 utile contro l’aterosclerosi, ma anche di selenio, carotenoidi, vitamine B come la B12 e la colina. Mangiare le uova alla couque, al tegamino, in camicia o sode senza cuocere eccessivamente il tuorlo onde evitare l’ossidazione del colesterolo e l’inattivazione delle vitamine.

 

Avocado: perché fa bene e come consumarlo?

L’avocado è ricco di omega 9 che aiutano a mantenere sana la pelle, l’equilibrio ormonale e supportano la digestione. È anche un’ottima fonte di potassio e aiuta a contrastare la ritenzione idrica. Si ossida molto velocemente infatti poco dopo che viene tagliato si scurisce pertanto è bene consumarlo velocemente e condito con succo di limone ricco di vitamina C ed acido citrico che ne rallentano l’ossidazione.

 

Semi di lino e di chia: perchè fanno bene e come consumarli?

I semi di lino contengono prevalentemente omega 3 che sono antinfiammatori mentre i semi di chia un rapporto ottimale tra omega 6 (che sono pro infiammatori) ed omega 3 che sono antinfiammatori. È bene consumarli macinati o previo ammollo in acqua affinché rilascino gli omega 3. Sconsigliata la cottura ad alte temperature che ossida molto velocemente i legami chimici dei grassi rendendoli nocivi.

Firma Dr Serena Missori

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