L’endometriosi è spesso asintomatica. Quando invece non lo è si manifesta generalmente con dolore pelvico, soprattutto in fase peri-mestruale, mestruazioni dolorose (dismenorrea), dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia)
👩⚕️ I sintomi dell’endometriosi, come il dolore e l’infiammazione, possono essere ridotti mantenendo un’alimentazione ricca di cibi anti infiammatori e disintossicanti.
Una delle cause del dolore mestruale (dismenorrea) è la presenza nel nostro corpo di alti livelli di omega-6. Questi sono precursori dei mediatori della risposta infiammatoria: le prostaglandine. La famiglia delle prostaglandine, però, comprende anche molecole anti-infiammatorie (PGE3 e la PGE3a), prodotte da acidi grassi omega-3, che sono correlati con una riduzione dei livelli di infiammazione sistemica e quindi ad una diminuzione del dolore pelvico.
🐟 Studi scientifici dimostrano effetti benefici degli omega-3 sulle lesioni endometriosiche in modelli animali, e la diminuzione del rischio di endometriosi tra quelle donne che assumono la giusta quota di omega.
Il rapporto ideale tra omega 6 e omega 3 nella nostra dieta dovrebbe essere di 4:1 tuttavia nella maggioranza della popolazione tale rapporto è di 13:1, a causa di un’alimentazione troppo sbilanciata verso gli omega-6.
Per ovviare, oltre a bilanciare la nostra dieta, si può ricorrere all’integrazione alimentare.
La fonte di omega-3 più ricca in natura è il pesce pescato perché il primo gradino della catena alimentare marina è rappresentato dalle alghe e dal plancton. È da queste alghe e dal grasso del pesce che vengono estratti gli oli e le varie frazioni degli acidi grassi da cui si ricavano gli omega-3. I più ricchi di omega 3 sono Aringhe, sardine, sgombro, salmone, tonno, cefalo, merluzzo, ecc.
(A proposito, questo post è realizzato in collaborazione con Norsan!)
Bisogna parlare molto più di endometriosi!
COS’È L’ENDOMETRIOSI
Si tratta di una malattia appartenente solo al mondo femminile di cui si parla però ancora troppo poco.
È determinata dall’accumulo anomalo di cellule endometriali (il rivestimento interno dell’utero) al di fuori dell’utero stesso.
Queste cellule causano un’infiammazione cronica benigna degli organi genitali femminili e del peritoneo.
Il tessuto endometriale nell’endometriosi, quindi, va a collocarsi in sedi differenti da quella fisiologica.
SINTOMI
Chi soffre di endometriosi accusa forti dolori pelvici e anche sofferenza intestinale soprattutto durante il periodo mestruale e premestruale e nel periodo dell’ovulazione, ma anche dolore durante i rapporti sessuali e stanchezza fisica cronica probabilmente a causa dell’infiammazione cronica.
In una bassa percentuale dei casi l’endometriosi può essere asintomatica.
TERAPIA COMUNE
A causa dei forti dolori, una soluzione comunemente utilizzata è la terapia tramite progestinici che però hanno diversi effetti collaterali, se assunti per lungo tempo. Essi hanno un rapido effetto sulla riduzione dei dolori ma non migliorano lo stato della malattia; questo è dimostrato dal fatto che, una volta interrotta l’assunzione, i sintomi tornano tali e quali.
L’IMPORTANZA DELL’ALIMENTAZIONE
Nel trattamento dell’endometriosi è ormai assodato il ruolo dell’alimentazione specifica.
I sintomi dell’endometriosi, come il dolore e l’infiammazione, possono essere ridotti con un’alimentazione ricca di cibi anti infiammatori e disintossicanti.
IL CONTRIBUTO DEGLI OMEGA 3
Gli Omega 3 contribuiscono ad aumentare la produzione di prostaglandina PGE1, molecola in grado di ridurre i processi infiammatori.
Molto importanti sono quindi i cibi ricchi di acidi grassi Omega 3, come ad esempio il pesce azzurro, il salmone, il tonno fresco.
UNA RICERCA DAL GIAPPONE
Assumere Omega-3 EPA (acido eicosapentaenoico) sembra una valida terapia contro l’endometriosi.
A dimostrarlo è stato uno studio della Jichi Medical University di Saitama (Giappone, pubblicato su Fertility and Sterility).
Un precedente studio aveva già dimostrato che questi nutrienti riducono la sopravvivenza delle cellule dell’endometrio e regolano la funzione di alcune molecole che partecipano all’infiammazione.
INTEGRAZIONE
Se lo specialista lo ritiene opportuno, a integrazione della dieta possono essere affiancati specifici integratori, per garantire all’organismo alcuni elementi fondamentali come vitamina D, Partenio, Quercetina, Curcuma, boswellia, artiglio del Diavolo, agnocasto e Nicotinamide.
SEGUI LE MIE PAGINE SOCIAL
ED ENTRA A FAR PARTE DELLA MIA STRAORDINARIA COMMUNITY!