La tiroide, in media, possiede un deposito di ormoni tiroidei equivalente al fabbisogno di circa un mese e in modalità riserva per 2-3 mesi.
Se però l’apporto di Iodio rimane insufficiente, la funzione tiroidea può risultare alterata anche in presenza di valori di laboratorio apparentemente normali ma non ottimali.
Di seguito il contenuto medio di iodio negli alimenti:
- Pesce marino 1220 μg/kg, fino a 2.5 mg/kg
- Molluschi 798 μg/kg, fino a 1.6 mg/kg
- Alghe marine 20-8000 mg/kg se essiccate
- Sale marino 1.4 mg/kg
- Latte di mucca 50-200 μg/L
- Uova 70-90 μg/kg
- Grano e cereali 47 μg/kg (variabile)
- Pesce d’acqua dolce 30 μg/kg
- Carne 50 μg/kg
- Frutta 18 μg/kg (variabile)
- Legumi 30 μg/kg (variabile)
- Verdura 29 μg/kg (variabile)
In caso di ipotiroidismo l’apporto di iodio dovrebbe essere monitorato ed eventualmente integrato per ottimizzare la funzione tiroidea.
In caso di ipertiroidismo l’apporto di iodio va drasticamente ridotto per favorire il rallentamento della sintesi degli ormoni tiroidei.
In gravidanza il fabbisogno di iodio aumenta ed è importante adeguare l’assunzione in base alla funzione tiroidea.
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