In ambito nutrizionale, il meno peggio rappresenta la scelta migliore di alimenti disponibili in quel preciso momento nonché accessibili economicamente in base alle proprie risorse, quindi per esempio tra un pane confezionato pieno di conservanti, meglio un pane fresco a lievitazione naturale; tra le mele bellissime e lucide per la cera e ricche di pesticidi, meglio mele del mercato bruttine esteticamente, opache e magari con qualche ammaccatura perché non trattate; tra merendine confezionate ricche di zuccheri e grassi saturi, meglio comprare le materie prime per preparare i biscotti a casa.
E anche quando ci sembra che non abbiamo una scelta salutare – per esempio ci troviamo a pranzare al bar con i colleghi e dobbiamo optare per un tramezzino – con un po’ di allenamento i nostri occhi scoveranno subito l’alimento meno impattante negativamente per noi e in questo specifico caso meglio scegliere un tramezzino, o ancora meglio un panino ripieno di verdura o frittata piuttosto che uno con prosciutto e formaggio.
Scegliere il meno peggio significa attuare dei meccanismi di consapevolezza, di ascolto del proprio corpo, conoscenza degli alimenti e di difesa verso quegli alimenti che non ci fanno stare bene ma che ci fanno gola.
Prova a fare questo esercizio: quando sei al supermercato e ti accingi ad acquistare un prodotto confezionato, leggi bene gli ingredienti; se non ne conosci qualcuno o se qualcuno di questi non è acquistabile singolarmente, vuol dire che stai per portare a casa un prodotto con coloranti, conservanti, zuccheri modificati, additivi, ecc.
Respira, pensa se veramente questo alimento confezionato, ricco di ingredienti dannosi per la tua salute debba essere messo nel carrello e portato a casa. Io ti consiglio di riporlo nello scaffale, meglio per la tua salute e quella dei tuoi cari. Mio marito e io, per esempio, acquistiamo ben di rado biscotti o merendine. La nostra regola è: leggi gli ingredienti, se dagli ingredienti puoi risalire alla ricetta e riprodurre quel cibo a casa allora lo puoi acquistare.
Quindi in casa nostra entrano sì e no un tipo di biscotti e al massimo un pacco di merendine, ma più per sfizio che per altro, siamo tutti esseri umani e non bisogna agire come macchine, anche questo vuol dire ascoltarci e saper soddisfare le nostre voglie è molto importante.
Una volta, recandoci nel solito supermercato in cui ci serviamo, ci siamo ritrovati non volendo nella corsia dei biscotti, questo perché spesso, per invogliare le persone ad acquistare nuovi prodotti, nei supermercati li spostano di scaffale per far rompere all’utente la routine di andare a cercare solo quello che ha sulla sua lista della spesa. Così, al posto della corsia delle farine (che erano sulla nostra lista visto che faccio sempre il pane e la pizza in casa), ci siamo ritrovati davanti a una montagna di biscotti.
Ora, noi siamo due persone molto razionali, eppure di fronte a quelle file di pacchetti ci siamo guardati e ci siamo detti “Assaggiamo questi biscotti? Non li compriamo da tantissimo”, riferendoci a un tipo in particolare con le gocce di cioccolato che vanno per la maggiore tra i bambini e che fanno parte molto spesso della loro colazione. Li abbiamo presi (e non erano sulla nostra lista).
Appena tornati a casa, già mentre mettevamo a posto la spesa, ne abbiamo mangiato qualcuno a testa. Ebbene, nel giro di una mezz’ora entrambi ci siamo ritrovati con bruciore gastrico e io con gonfiore addominale. Ci siamo detti: “Ma chi ce lo ha fatto fare?”. Io ho pensato immediatamente a come si possano sentire i bambini a scuola, dopo una colazione con biscotti di quel tipo. Sfido chiunque a tenerli buoni, attenti e calmi sulla sedia.
Vorrei ora la tua attenzione riguardo a quello che sto per dirti: la pubblicità esiste per convincerti a scegliere un determinato prodotto. Ma sei sicuro/a che sia veramente il meglio per la tua salute, il tuo portafoglio e la salute di chi vive con te? I messaggi subliminali, quasi ipnotici, che condizionano la mente dei bambini, degli adolescenti, degli adulti; i packaging colorati, sgargianti e persuasivi ci mettono alle strette ma noi dobbiamo attuare dei meccanismi di difesa per non incappare in queste trappole di marketing.
Personalmente mi fa piacere guardare chi mangia quello che ho preparato con le mie mani e con amore, piuttosto che aprire una confezione e servire qualcosa realizzato da altri a livello industriale. Io posso scegliere di non utilizzare troppi zuccheri, coloranti, insaporitori, conservanti; chi produce a livello industriale, tendenzialmente non è detto compia questa scelta, a scapito della nostra salute. Qualcuno potrebbe dire che preparare in casa pane, biscotti, dolci, pizza richiede troppo tempo. In realtà io preparo biscotti in 15 minuti, la pizza in 9, il pane lo impasto in 3 e si cuoce da solo! Se vuoi migliorare la tua vita lo puoi fare: sempre!
Non pensare che la via più facile e veloce sia sempre la migliore. Ci può stare uno sgarro, una voglia soddisfatta tua o dei tuoi bambini ma cerca sempre di scegliere la via del meno peggio. Prova a preparare le crostatine o i biscotti preferiti in casa e vedrai che la tua vita ti ringrazierà!
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