Durante gli anni della scuola, tornavo spesso a casa per colpa del mal di pancia e il medico di turno si limitava a consigliarmi di “mangiare in bianco”, con il pessimo risultato di ritrovarmi con una fame indescrivibile, un umore pessimo e una pancia più gonfia, grassa e con tanti chili di troppo! Questo ha segnato la mia infanzia e la mia adolescenza. All’università le cose non sono cambiate più di tanto. Non ero più in sovrappeso, ma continuavo a soffrire di colite, bruciore di stomaco, reflusso, ecc.
Io sono geneticamente intollerante al lattosio, sono sensibile al glutine ma non celiaca, avevo una candida intestinale e una tiroidite autoimmune. Quando avevo bisogno di risposte per me stessa, in pochissimi potevano darmele, perché non c’era ancora la consapevolezza di dover unire i punti e trarre una conclusione.
Ebbene, unire i punti significa questo: ascoltare le persone, non tralasciare alcun sintomo, fare una raccolta anamnestica accurata, visitare, prescrivere gli esami giusti, saperli interpretare, trarre le conclusioni e pianificare una strategia personalizzata risolutiva.
Sono diventata il medico che sono oggi prima per me stessa e poi per gli altri. Ho sperimentato per anni cosa potesse farmi bene oppure no e ho imparato una grande lezione di vita: ascolta sempre chi ti chiede aiuto! Sempre! Ognuno di noi è unico e ha dentro di sé ciò che serve per aiutarlo.
Con questo spirito affronto ogni giorno il mio lavoro e con questo spirito, insieme ad Alessandro Gelli, abbiamo creato il Metodo Missori-Gelli® per poter aiutare su più fronti il maggior numero di persone.
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