Tecniche di yoga classico: cosa c’è che non va?
Negli ultimi anni è esplosa, soprattutto nelle grandi città, la “moda” dello yoga.
Per quanto questa tecnica sia davvero efficace nel mondo orientale a cui appartiene, per noi occidentali, lo yoga classico può creare diversi disturbi se non “ripensato” sulle nostre caratteristiche specifiche.
Faccio un esempio: molti non riescono neanche a coordinare la fase della respirazione addominale con quella toracica, oppure molte persone dopo poche respirazioni “profonde” dicono già: “Mi gira la testa” ecc…
Questo perché nelle lezioni di yoga classico, spesso, non si fa alcuna distinzione tra una persona di tipo simpatico-tonico o un parasimpatico tonico; per questi due tipologie di persone servono, infatti, pratiche ben diverse, pena l’aggravamento di sintomi psico-fisiologici preesistenti.
Altri problemi che possono emergere in un corso yoga, dove si fanno eseguire a tutti le stesse pratiche non adattate-occidentalizzate, riguardano le tecniche fisiche che soggetti fisicamente rigidi e con problematiche articolari non possono assolutamente eseguire come da tradizione.
Cosa cambia con il Metodo Missori-Gelli?
Percependo queste e altre difficoltà, tipiche del mondo occidentale, il prof Gelli ha lavorato per anni adattando le tecniche tradizionali apprese da diversi Maestri in ashram e monasteri, ai fini di una concreta applicazione occidentale, mirata al conseguimento della gestione di ansia e nervosismo o, al contrario, scoraggiamento, stanchezza, momenti di umor nero.
Alle varie tecniche di respirazione mirate a uno scopo ben preciso, Alessandro ha associato specifiche visualizzazioni e/o movimenti coordinativi in un sistema graduale didattico tipicamente occidentale, risolvendo delle difficoltà che avevano i praticanti, mai trattate nei corsi tradizionali di yoga, Tantra Kundalini, buddhismo esoterico ecc… che non sono state concepite per le tipiche difficoltà occidentali.
Quando e come applicare le tecniche di respirazione del Metodo Missori-Gelli.
Tutte le varie tecniche di respirazione riportate nei libri La Dieta della Tiroide e La Dieta dei Biotipi consentono di commutare rapidamente lo stato d’animo, quindi fai in modo che diventino parte della tua routine, anche quando sei in coda nel traffico.
Le tecniche respiratorie specifiche per il raggiungimento di uno specifico obiettivo possono essere eseguite in qualsiasi momento e luogo e in qualsiasi posizione.
Ad esempio seduto sul divano, una poltrona, una sedia, in macchina, a terra a gambe incrociate, da sdraiati, in piedi, al chiuso, all’aperto, al mare, in montagna, al parco ecc.
Possono aiutarti per supportare un allenamento, una decisione, per modificare lo stato d’animo in senso positivo, per controllare l’emotività e favorire il rilassamento oppure la grinta e la determinazione.
A cosa serve il Pranayama.
Pranayama è un termine sanscrito che indica il controllo ritmico del respiro e la sua gestione a più livelli.
Questo termine deriva dalla fusione di due parole sanscrite: Prana che significa respiro, energia, forza, vita e Ayama, cioè la lunghezza, il controllo e l’espansione.
Il Pranayama dunque è anche il controllo dell’energia vitale mediante la respirazione.
Ricorda: senza respiro non c’è vita e con il respiro scorretto la vita è peggiore.
La respirazione agisce contemporaneamente su più livelli, ovvero:
- Rimuove le impurità nell’albero respiratorio, gli allergeni, il pulviscolo, le tensioni emotive, i pensieri parassiti.
- Ripara lo squilibrio energetico e psico-fisiologico, ad esempio in caso di ansia, nervosismo, depressione, collera, pressione alta.
- Rigenera l’energia vitale, la forza interiore e la forza fisica.
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